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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

404139
Murri, Romolo 43 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
  • Politica
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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

Innanzi tutto i nostri giornali hanno dato ai vari incidenti della separazione — e specialmente ai più recenti — una importanza della quale il

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, dall'una parte, e il cattolicismo, dall'altra ⸺ conflitto il quale ha ragioni proprie di essere e cause assai più profonde ⸺ non è stato visto e sentito dai

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tutta la seguente politica francese. Quando, più tardi, alcuni cattolici più intelligenti si avvidero dell'errore enorme commesso e lo deplorarono, era

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E c'è anche di più. A lungo andare, sul popolo stesso, più che le affermazioni teoriche, valgono i fatti; ora dai fatti apparve che i cattolici ed il

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, il clero aveva rapporto diretto con i palazzi ed i castelli dei ricchi assai più che con le masse popolari; nei conflitti economici fra il

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inventari poterono più tardi essere ripresi e compiersi rapidamente senza nessuna protesta.

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profonde ed essenziali del cattolicismo, mentre i fatti avvenuti furono considerati dai più, incapaci di vedere molto addentro nelle cose, come necessità

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Questo che abbiamo osservato brevemente non è che uno dei vari aspetti, e non il più importante, della questione. Esso spiega tuttavia molte cose; la

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Comunque, questo aspetto più profondo ed importante della questione è stato velato dal primo; e la Chiesa cattolica paga in Francia il fio di una

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riunioni pubbliche, il Governo francese dà, per quel che lo riguarda, un assetto, si può dire, definitivo alla legge di separazione. Non rimarranno più

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Pel resto, la separazione è compiuta; né la questione religiosa risorgerà più alla Camera in modo da creare imbarazzi al Governo Un mese incirca

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compiersi. All'epoca della morte di Leone XIII molti pensavano che si andava verso la separazione; ma i più credevano che qualche diecina di anni

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, che è fra i più attivi ed intelligenti di quelli nominati da Pio X, lavorano a questo, sotto l'immediata direzione del Papa, il quale ha avocato a sé

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non ricevono più onorari, e non sanno da chi potranno riceverli domani. Le offerte dei fedeli sono cosa molto precaria. Si può contarvi sopra dove sono

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più gravi si sono avute a proposito della eventuale organizzazione del culto privato. La grande maggioranza dei vescovi è recisamente restia al culto

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qualche importanza — è una delle cose più caratteristiche del momento che corre. Io ho potuto avvicinare alcuni dei vescovi più noti, e il sentimento

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di piccoli artigiani che avessero una figliolanza numerosa; e questi erano anche gli alunni più docili e più remissivi, mentre i giovani che

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fiducia per 1'avvenire. Brunetière è morto amaramente disilluso, ed aveva annunziato il suo proposito di non più occuparsi di apologetica religiosa. I

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sembra che il conflitto debba assumere proporzioni più gravi. La Repubblica vincerà certamente: ma il fatto mostra le tendenze degli spiriti. Se la

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Ora i rappresentanti di questa tendenza, che è certamente la più numerosa, se pure non è sempre stata la più forte, vi dicono che la legge è, nella

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facilitasse l'evoluzione della vita interna della Chiesa in un senso più democratico. Ora, per quanto anche noi possiamo vagheggiare qualche cosa di

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Inoltre, e con questo entriamo forse nel più vivo della questione, i rappresentanti della Chiesa cattolica in Francia come altrove diffidano

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che la Repubblica volevano abbattere. «Noi avremmo-forse potuto, mi diceva uno dei più eminenti giuristi cattolici francesi, fidarci di Briand: ma e se

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inevitabilmente, ope rato dall'interno l'acclimatazione repubblicana. Ma allora anche i cattolici più intelligenti non videro chiaramente questa

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Non si trattava certamente, si noti, di riconquistare al cattolicismo una parte più o meno grande della Francia, in breve tempo: si trattava solo

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Quando, più tardi, si trattava di accettare o respingere la posizione fatta al cattolicismo dalla nuova legge, ancora una volta i cattolici francesi

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non sono più felici ed incoraggianti delle prospettive d'un avvenire vicino. Esso non ha per sé né il popolo, né l'ingegno, né la legge: quest'ultima

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perdere; essa era una organizzazione di Stato, un partito politico, una tradizione civile e sociale, e non è più, od è ora assai meno, tutto questo

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libertà e col desiderio di giungere alla pace religiosa, risolte via via, dopo questa della locazione delle chiese, le altre questioni più gravi, si

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, preparando ed invocando le decisioni più radicalmente ostili all'accordo. Ma conviene altresì notare che la politica clericale antidemocratica

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religiosi e quindi un aspetto esterno di religiosità nella vita sociale anche là dove il vivo senso religioso era più o meno sparito. Non vi erano

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Se conoscere la situazione vera del cattolicismo giova per prendere risoluzioni più adatte ed aventi maggiore probabilità di successo, quelli che

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pensiero, di veder più chiaro, nella cultura e nella vita moderna, che cosa gli ripugna e che cosa risponde meglio alle sue interne e native vocazioni, di

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potrà parlare che fra molto tempo: per il momento, sono le difficoltà esterne che appariscono più gravi, e la rovina del cattolicismo esteriore

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ultimi anni, studiato la crisi religiosa in Francia; letteratura oramai ricca, alla quale viene ora ad aggiungersi un nuovo, audace più che coraggioso

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subito, dall'una parte maggior timidezza di ricerca e di lavoro, dall'altra un esodo, dal sacerdozio e dal cattolicismo, di molti dei più desti od acuti

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attecchirono; né oggi varrebbero più a distrarre l'attenzione del clero da quello che è il lato più grave della questione, la crisi interna del pensiero

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spirituale e non può essere sostituito; ma la loro incomoda, presenza non fa che rendere più sospettose le autorità; ed oggi il seguire, anche da lontano, i

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vita quieta e sicura, aderendo sempre più ai suoi piccoli comodi. Abitudini fiscali molteplici e minuziose avevano fatto del culto stesso un privilegio

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l'opinione pubblica e di ritardare, fra i cattolici, il prevalere di un più sereno spirito di accomodamento all'inevitabile, e di vigorosa riforma

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'evento doveva sempre ed inesorabilmente smentire, rendendo così o assai più difficile o meno pronta l'adozione di giusti ed adatti provvedimenti. Un

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Ma crisi simili, quanto più sono profonde, tanto più promettono di essere anche risolutive; e noi comprendiamo quindi perché l'abbé Lemire abbia

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inesorabilmente determinate da cause storiche le cui radici si profondano nelle più intime fibre del corpo sociale, costituiscono tuttavia una perdita

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